martedì 20 marzo 2012

Anche su Giove tira aria di tempesta

La NASA ha divulgato le nuove immagini della Grande Macchia Rossa che altro non è se non una tempesta di enormi proporzioni. Grazie a questa informazione offerta dalle immagini, gli scienziati hanno potuto costruire un mappa meteorologica della turbolenza.
La Grande Macchia Rossa di Giove ha un colore che varia dal rosso mattone al rosa verdastro ed un diametro paragonabile a quello della Terra. Le nubi circostanti vengono risucchiate e lacerate, nel giro di poche ore, da grandi correnti di gas ascensionali.
La turbolenza si muove alla velocità di circa un metro al secondo nelle direzioni ovest ed est, senza mai spostarsi verso nord o sud. In questo modo deve aver compiuto diverse volte il giro del pianeta. Inoltre, ruota su se stessa in senso antiorario, con un periodo di 12 giorni terrestri e, se non disperdesse parte della sua energia nell'ambiente, la sua durata potrebbe essere indefinita.
Il team della NASA's Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California, ha ricostruito il puzzle di immagini, studiandole grazie ad un potente telescopio, il Very Large Telescope (VLT), dello European Southern Observatory, in Cile. Gli scienziati hanno potuto così osservare le variazioni nel colore durante la turbolenza. Space.com conferma che più il colore rosso è inteso, più alta è la temperatura.
La Grande Macchia Rossa di Giove è una vecchia conoscenza tra gli scienziati, da circa 400 anni, cioè sin da quando fu possibile osservarla grazie ai primi telescopi.
Giove è un pianeta ricco di gas e gli scienziati teorizzano che, proprio a causa del fatto che le turbolenze non sfiorino mai la superficie, ciò abbia contribuito alla sua longevità. Inoltre, essi ritengono che la tempesta trovi la sua fonte in un innalzamento interno della temperatura che assorbe le turbolenze più piccole. Ma fino ad oggi, ancora nessuno, tra gli scienziati, è riuscito a fornire una spiegazione riguardo le caratteristiche nubi rosse.
Dopo aver studiato le condizioni atmosferiche, la temperatura, la pressione, i venti e la loro composizione, alcuni scienziati hanno ipotizzato che tutte queste condizioni insieme producono l'effetto del colore rosso. Ecco il motivo per cui esso appare di un rosso acceso alcune volte, molto più chiaro altre.
Leigh Fletcher dell'Università di Oxford, che fa parte del team del progetto. ha spiegato che gli studiosi ancora non sono sicuri di quali processi chimici siano davvero la causa di un rosso così intenso. Ma ora, grazie a queste immagini, sanno sicuramente che la Grande Macchia Rossa è collegata ai cambiamenti delle condizioni atmosferiche che si celano nel cuore della turbolenza.

fonte: Federica Vitale
http://www.nextme.it/

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